Anni fa Philip Kotler utilizzò questa frase per affermare che, in fin dei conti, ciò che le persone (o meglio i consumatori) realmente desiderano non è né l’acquisto e né il possesso di un oggetto in sé, ma il risultato che si può ottenere attraverso l’utilizzo di quell’oggetto (in questo caso, fare un buco nel muro utilizzando un buon trapano). Oggi questo pensiero trova le sue radici nella cosiddetta economia collaborativa o “sharing economy”: la cultura dell’obsolescenza, dell’iperconsumo e della filosofia usa e getta, lasciano quindi il posto ai concetti di “share” e “re-use”. Insomma, la condivisione dei beni e dei servizi tra utenti non è più solo un modo per far fronte alla ormai quasi decennale crisi economica, ma è diventato un vero e proprio stile di vita dal carattere innovativo, eco-saving e anche un po’ eco-chic, un modello economico circolare che fa gola anche ai più “spendaccioni” e “consumption-addicted”. L’economia collaborativa ha, infatti, letteralmente invaso una moltitudine di settori: in primis i trasporti e la mobilità, ma anche gli alloggi, la finanza, i servizi domestici e professionali, per non parlare della ristorazione o degli eventi sociali e culturali..

L’importanza del condividere ha contagiato anche il settore delle ricerche di mercato, in particolare anche noi di social-qualitative. Di anno in anno, infatti, maturiamo competenze e conoscenze sempre più ampie ed esperte su diversi ambiti di ricerca, grazie ad un confronto e scambio continuo di idee, strumenti, tecnologie e avanguardie con diversi istituti, start-up, privati e, più in generale, con tutti coloro che pensano che “prestarsi” il sapere l’un l’altro sia l’atto più arricchente e formativo che possa esistere. Sempre più spesso, anche le agenzie di consulenza e di comunicazione esterne richiedono la collaborazione della nostra intelligence strategica per la costruzione di strumenti e metodologie ad hoc per la loro attività, creando una rete circolare di saperi e di contatti che si auto-rigenerano e alimentano continuamente.

Noi di social-qualitative crediamo che l’unico modo per crescere e innovarsi sia quello di istituire un ambiente stimolante, dinamico e ricco, in cui più professionisti possano mettersi in gioco e condividere le loro esperienze e conoscenze con gli altri, con un duplice fine comune: da una parte creare e curare nel tempo le relazioni tra le parti (clienti e collaboratori) e dall’altra favorire la realizzazione di un progetto e il raggiungimento degli obiettivi preposti con successo… Perché alla fine, il nostro operato è anche quello dei nostri clienti (che siano aziende o consulenti) e i nostri traguardi di ricerca sono soprattutto i vostri!

E per finire, visto che stiamo parlando di #sharing.. perché non condividere questo post cliccando sul pulsante qui sotto? 🙂